Bits
and Screens
Il
fondamento di tutto è il calcolo, è poi fondamentale capire
come le potenzialità degli strumenti introdotti dal continuo sviluppo
della tecnologia abbiano una influenza decisiva anche nel campo architettonico.
Protagonisti
di questi sviluppi nel calcolo sono gli inventori come Charles Babbage
e le sue macchine di calcolo meccaniche. Molte delle innovazioni sono introdotte
dal mondo dell’industria tessile ed in particolare dalla possibilità
di programmazione dei telai meccanici.
Poi
c’è l’invenzione geniale di Bull: la logica binaria. Con il tempo
e di conseguenza con il progresso tecnico è cambiata la stessa “forma”
dell’informatica, solo pochi anni fa il mondo elettronico suscitava nell’immaginario
collettivo l’immagine di una grossa stanza piena di armadi nella quale
si aggirava un omino vestito con un camice bianco e dei grossi occhiali.
Negli anni ’70 il computer era identificato attraverso tre livelli: militare,
scientifico ed esoterico. Ogni anno si registrano progressi in termini
di velocità e di ingombro a costi costanti. L’innovazione successiva
avviene con il passaggio dalle valvole ai transistor, venti volte più
piccoli grazie ad una tecnologia basata su una miscela di silicio. Da qui
si passerà al microchip a base di solo silicio. Questa è
la base di partenza. Anche nella società ci sono grandi avvenimenti
in atto. Siamo negli anni ’60, quindici anni dopo la guerra, in un momento
particolare in cui ci troviamo di fronte un modo poliedrico, fatto dalle
diversità, da più punti di vista, in cui quindi sono in atto
grandi crisi. È il periodo di J.F.K. e di Malcom X, di un pensiero
critico verso la città, il funzionalismo ed il mito della macchina.
Si guarda verso nuovi valori spinti da nuovi atteggiamenti filosofici come
quello di Mc Luan che riflette sui nuovi media, sull’elettronica e sui
futuri cambiamenti.
Esplode
il ’68 dando una forte scossa al mondo, attraverso questa nuova sottocultura
giovanile dove il computer la farebbe da padrone portandoci alla liberazione
individuale, questo in particolare negli ambienti universitari californiani.
Questo
nuovo modo di vedere l’informatica porta in breve alla nascita di piccole
società che svilupperanno l’idea del computer personale. In un garage
nasce il primo PC chiamato “Apple 1”, con una scheda logica una televisione
al posto dell’oramai classico monitor e con la memorizzazione dei dati
su di un nastro magnetico.
Da
questo momento comincerà la produzione in serie e quelle che prima
erano solo delle piccole società verranno quotate in borsa facendo
la fortuna di alcuni dei giovani di quella generazione. Nell’82 entra in
azione su questo terreno anche l’ IBM che fino a quel momento aveva snobbato
questo settore così importante del mercato.
È
in questo periodo che un certo Bill Gates compie il passo fondamentale
intuendo una cosa a prima vista banale. Il problema di questi computer
stava nel fatto che bisognava impiantare delle regole per il funzionamento
cosa non facile per tutti. Lui escogita un linguaggio, un sistema operativo
in grado di rendere operative un gran numero di macchine per poter poi
lavorare. Invece di vendere tale programma ad una società già
formata fonda la Microsoft.
Tutto
è tenuto insieme dal sistema DOS, digitalizzazione di codici, una
comunicazione scientifica tipica del mondo industriale.
Per
poter operare con questi computer era necessario essere praticamente dei
programmatori in quanto si era costretti ad usare un linguaggio estremamente
preciso e a seconda del tipo di utilizzo anche molto complesso. A ciò
si pose rimedio quando si capirono le potenzialità del mouse, adottando
così un tipo di comunicazione iconica e metaforica dove la complessità
del linguaggio era così nascosta all’utente. I sistemi oggi usati
come il puntatore o le finestre son sviluppi commerciali di un sistema
che in origine era proprio di piccole comunità di esperti. Nasce
così il primo persona computer: ELISA.
Nasce
quindi un computer più facile, meglio concepito anche dal punto
di vista dell’immagine. Tutta questa rivoluzione nasce dalla mappatura
dello schermo e da un linguaggio che riesce a decifrare tale mappatura
ed ad interpretarla e cioè il cosiddetto QUICK DRAW, la rivoluzionaria
possibilità di poter creare un documento che contenga sia testo
che immagini.
Qui
sotto sono riassunte le tappe fondamentali da ELISA in poi:
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WYSIWYG (What You See Is What You Get)
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1983 QUICK DRAW
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1985 POST SCRIPT (garantisce il “wysiwyg”)
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1987 HYPERTALK (invenzione dei link)
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1994 HTML (linguaggio accessibile de qualunque sistema)
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1995 QUICKTIME (gestione di immagini in movimento)
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